L'eco della campagna "Salviamo il Monte San Primo" raggiunge perfino la stampa estera.
Il giornalista Tristan Kennedy ha scritto un articolo-inchiesta su "The Telegraph" col titolo <<Il progetto "assurdo" di far tornare la neve in una stazione sciistica abbandonata del Lago di Como>>. Di seguito un passaggio: <<Secondo gli attivisti, è insensato investire in nuove infrastrutture sciistiche in un’epoca di cambiamento climatico. Essi sottolineano che gli impianti di risalita, esistenti sul Monte San Primo, sono stati costretti a chiudere più di dieci anni fa, soprattutto a causa della mancanza di neve. Riunendo i rappresentanti di 33 associazioni sotto il nome "Salviamo Monte San Primo", gli attivisti hanno organizzato numerosi eventi, coinvolgendo centinaia di partecipanti.>>.
La giornalista Lucrezia Lozza ha firmato un pezzo su "Euronews" col titolo <<Questa pista da sci offre una vista mozzafiato sul Lago di Como. Ma, la quota è diventata troppo bassa, a causa del cambiamento climatico?>>. Eccone un estratto: <<Gli attivisti protestano contro l'uso di fondi pubblici per rinnovare i vecchi impianti sciistici a bassa quota. Essi sostengono che, a causa del rialzo delle temperature, gli impianti sarebbero, comunque, presto inutili. Le autorità locali prevedono di spendere 5 milioni di euro per nuovi impianti di risalita, piste da sci e bob e piste di tubing, un bacino per la neve artificiale ed un nuovo parcheggio.>>.
L'auspicio del Coordinamento è che le Istituzioni interessate rinuncino al dissennato progetto di rilancio turistico "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell'outdoor", optando per interventi di salvaguardia della naturalità dei luoghi e per agevolare una fruizione dolce della montagna.
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