Il 23 Marzo si è tenuto il primo incontro faccia a faccia tra i rappresentanti del Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" e la Presidente della Comunità Montana del Triangolo del Lariano, in occasione dell'ultima iniziativa, in ordine di tempo, organizzata per ribadire la protesta contro il finanziamento con soldi pubblici di nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale al San Primo e per incoraggiare l'apertura di un tavolo di confronto con le Istituzioni, che promuovono ll dissennato progetto "OltreLario: Triangolo lariano meta dell'outdoor".
Il presidio, che si è tenuto presso la sede della Comunità Montana del Triangolo Lariano a Canzo (CO), ha avuto un buon riscontro in termini di partecipazione, come dimostra la cinquantina di persone che hanno aderito con entusiasmo all'iniziativa, tra rappresentanti delle Associazioni civiche e volenterosi cittadini, alcuni dei quali muniti di sci con tanto di scarponi e bastoncini, a simboleggiare l'assurdità di un progetto fuori dal tempo, soprattutto in questo momento storico in cui gli effetti del riscaldamento globale si fanno sempre più chiari.
Inoltre, l'evento ha rappresentato un primo importante momento di incontro e di confronto, dal vivo, sulle azioni di intervento previste dal progetto "OltreLario: Triangolo lariano meta dell'outdoor", tra i rappresentanti del Coordinamento e gli "Amministratori" del San Primo.
In realtà, la Presidente della Comunità Montana Triangolo Lariano, Patrizia Mazza, convenuta in assemblea, si è presentata davanti alla soglia di ingresso perchè era molto preoccupata per la presunta animosità dei manifestanti. Invece, i rappresentanti del Coordinamento hanno pacatamente e civilmente ribadito la necessità di aprire quanto prima un tavolo di confronto sulle linee di intervento del progetto di rilancio turistico del San Primo, senza dover per forza aspettare che venga messo a punto un definitivo progetto complessivo, come vorrebbero, invece, la Comunità Montana del Triangolo del Lariano e il Comune di Bellagio. Infatti, i rappresentanti del Coordinamento temono che, se si attendesse la predisposizione del progetto definitivo, le azioni di intervento diventerebbero incontrovertibili e non ci sarebbe più la possibilità di metterle in discussione.
Dopo un breve scambio di battute, pur mantenendo salde le proprie posizioni sull'insensato ed anacronistico modello di "rilancio turistico" dell'ex comprensorio sciistico del San Primo, la Presidente si è, finalmente, impegnata sulla parola ad organizzare un incontro a breve termine con le Associazioni per ascoltare le contro-proposte, elaborate dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", che vorrebbe, invece, che si utilizzassero i fondi pubblici per interventi di salvaguardia della naturalità dei luoghi e per agevolare una fruizione dolce, insieme a progetti paesaggistici che conservino l’ambiente montano in maniera sostenibile.