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Incontro pubblico a Civenna: “Quale futuro per il Monte San Primo?”
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Incontro pubblico a Civenna: “Quale futuro per il Monte San Primo?”


Ottimo riscontro e grande partecipazione alla serata di sensibilizzazione, organizzata dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" allo scopo di incoraggiare l'apertura di un tavolo di confronto con le Istituzioni sulle azioni di intervento, che sono previste dal progetto "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell'outdoor".

 

L'evento, che si è svolto a Bellagio in località Civenna, ha ottenuto un ottimo riscontro sia in termini di partecipazione (sala consiliare gremita da poco meno di cento persone‼️) sia in termini di apprezzamento, come dimostrano i vivaci ed appassionati interventi del pubblico, che si sono svolti nello spazio dedicato al dibattito finale.

 

La prima parte della serata è stata dedicata alla presentazione del docu-film "The last Skiers", della giovane regista erbese Veronica Ciceri, che racconta i cambiamenti climatici legati alle località montane, attraverso i nostalgici ricordi di chi sciava da giovane sulle piste da sci, dagli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta, quando ancora nevicava molto frequentemente e abbondantemente nelle località prealpine lombarde, come il San Primo, i Piani dei Resinelli e Caspoggio. A quei tempi la neve compariva già nel mese di Ottobre e permaneva, almeno, fino ai mesi di Febbraio e Marzo. Purtroppo, tali nevicate sono oggi solamente un ricordo, visti i profondi mutamenti climatici che sono intervenuti rapidamente negli ultimi tempi. Erano anche gli anni in cui il progresso economico e sociale conosceva una crescita mai vissuta in precedenza, quando l'innescarsi di un felice periodo di crescita economica incise profondamente sul tenore di vita e sulle pratiche di consumo della maggior parte delle persone, introducendo molte innovazioni anche sul fronte del tempo libero, come ad esempio una certa massificazione nelle pratiche degli sport invernali. Durante quel periodo, molte località delle prealpi lombarde (come il San Primo, i Piani dei Resinelli e Caspoggio) furono caratterizzate da un notevole sviluppo del turismo invernale, proveniente, non solo dai comuni limitrofi, ma anche e, soprattutto, dal Milanese. In particolare, proprio sul San Primo furono attivate le prime piste da sci con sciovie a fune alta di tutta la provincia di Como, accompagnando intere generazioni di giovani ad apprendere i rudimenti di questa disciplina sportiva. Prima di allora, molte persone salivano, comunque, la montagna a piedi con gli sci in spalla, per poi scendere fino a valle con gli sci ai piedi. Anche se, ai giorni nostri, questo modo di vivere la montagna potrebbe sembrare strano, viste le comodità a cui ci siamo ormai abituati, bisognerebbe considerare che, se da un lato la tecnologia ci regala tanti vantaggi, dall'altro inibisce la fantasia, limita la creatività e toglie il senso di conquista, promuovendo l’ideale di un mondo fin troppo frenetico e consumistico. Prima dell'avvento dell'industria dello sci da discesa, la montagna era, infatti, una grande maestra di vita per chi la sapeva apprezzare, tramite un approccio rispettoso e consapevole, da cui imparare i valori dell’umiltà e del sacrificio e la grande bellezza della semplicità. Ma, nel documentario ci sono anche immagini molto potenti, come gli "scheletri" degli impianti dismessi ed abbandonati da anni, i quali sembrano i reperti di un tempo passato, che non potrà mai più ripetersi. Inoltre, le odierne immagini delle località prealpine sono contrapposte a filmati e immagini d’epoca, comprovando, inequivocabilmente, come in questi luoghi, nel giro di poche decine di anni, la neve sia sparita completamente per effetto dei mutamenti climatici, e dimostrando come un altro capitolo di storia sia già scritto e definitivamente concluso, archiviato dall'inesorabile destino, che lascia solo alle memorie nostalgiche gli spazi di certezza di un qualcosa di cui oggi, diversamente, sarebbe molto difficile anche solo immaginare l'esistenza. Il docu-film è già iscritto a diversi concorsi cinematografici, in particolare in Inghilterra, dove la regista sta frequentando un master in Ethnographic and Documentary Film presso l'ateneo University College London.

 

La seconda parte della serata è stata dedicata al Monte San Primo. Innanzitutto, Roberto Fumagalli (Presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi") e Roberto Cerati (Presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza) hanno illustrato il dissennato progetto "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell’outdoor", contrastato risolutamente dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", poichè prevede la realizzazione con soldi pubblici di nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale al San Primo, nonchè ulteriori opere, tra cui nuove piste di tubing e nuovi parcheggi. Successivamente, Enrico Scaletti (portavoce dei cittadini del territorio in disaccordo con il progetto) ha presentato le contro-proposte, elaborate dal Coordinamento per una fruizione più sostenibile del monte San Primo, tra cui: 

• Bonifica e ripristino.

Smantellare gli impianti di risalita per lo sci da discesa e per il bike downhill. Ripristinare l’ambiente naturale con interventi di bonifica e di rinaturalizzazione (con priorità alle specie vegetali di origine locale). Rinforzare adeguatamente i punti di frana, ripulire e rinnovare i boschi, che sono in uno stato di abbandono e di dissesto.

• Sentieri.

Pulire e consolidare il tracciato dei sentieri. Assicurare un programma di costante manutenzione sia dei sentieri sia della relativa cartellonistica.

• Mobilità urbana.

Riqualificare e potenziare il trasporto pubblico dalla stazione ferroviaria di Asso al Parco San Primo, anzichè realizzare nuovi parcheggi per le auto.

• Economia.

Restituire le aree riqualificate ad una base agro-silvo-pastorale di piccole imprese, altamente integrate sia con le attività turistiche sia con le associazioni del territorio. Restituire le aree riqualificate alla frequentazione degli appassionati di escursionismo, attraverso il riuso e la valorizzazione delle infrastrutture già disponibili.

 

La terza parte della serata è stata dedicata agli interventi del pubblico, che hanno espresso sia suggerimenti sia perplessità sulle sfide che ci aspettano e sulle opportunità che ci si offrono. Particolarmente interessante, l'intervento del fotografo e guida ambientale ed escursionistica Nicola Vicini, il quale ha suggerito di creare maggiori sinergie tra le proposte turistiche e culturali di qualità dei comuni di Bellagio, Magreglio e Sormano, soprattutto in materia di ciclismo, speleologia ed astronomia, grazie alla presenza nel territorio del Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo (in comune di Magreglio), dell'Osservatorio Astronomico di Sormano e del Museo della Speleologia, situato in una sala all'interno del Ristoro Alpetto di Torno (in comune di Sormano). Molto importante, anche l'intervento del Sig. Franco Bramani, escursionista esperto ed appassionato di montagna, che ha espresso alcune delle proprie critiche sugli interventi previsti dal progetto "OltreLario", le quali, peraltro, sono state inviate anche ai rappresentanti delle Istituzioni interessate, ma non hanno avuto, finora, alcun riscontro. Degno di nota, infine, l'intervento di Paolo Ceruti, capogruppo di "Per il Cambio" (opposizione consiliare a Magreglio), ex Sindaco di Magreglio ed ex Presidente della Comunità Montana del Triangolo Lariano, il quale ha presentato la propria interrogazione al Sindaco di Magreglio, Danilo Bianchi, che è anche assessore in Comunità Montana, con cui gli chiede di esprimersi pubblicamente sulla propria proposta di creare un ecomuseo al San Primo, allo scopo di sensibilizzare sia la popolazione residente sia i villeggianti sia i turisti sul fenomeno dei cambiamenti climatici. L'ecomuseo è, infatti, un'istituzione che gestisce, studia, esplora con fini scientifici, educativi e culturali in genere, il patrimonio globale di una certa comunità, comprendente la totalità dell'ambiente naturale e culturale della comunità medesima.

 

L'incontro, che si è svolto Venerdì 26 Maggio, è l'ultima iniziativa, in ordine di tempo, promossa dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", a cui finora hanno aderito ben 32 Associazioni.

 

L'obiettivo è quello di incoraggiare l'apertura di un tavolo di confronto con le Istituzioni interessate, che è stato più volte sollecitato dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" e che, finora, ha avuto uno scarso riscontro.

 

Ringraziamo di cuore la regista del docu-film, Veronica Ciceri, oltre che, naturalmente, tutti i partecipanti a questa lodevole iniziativa, tra cui Luca Silver (responsabile di Asso Web TV), che ha introdotto e moderato tutti gli interventi in sala, e i suoi collaboratori, che hanno realizzato il video della diretta in streaming (il link è disponibile nella pagina dedicata del nostro sito Web: "Homepage" > "Dicono di noi" > "Rassegna Video").