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Esortiamo il Sindaco di Bellagio a chiarire le eventuali modifiche al progetto “OltreLario”
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Esortiamo il Sindaco di Bellagio a chiarire le eventuali modifiche al progetto “OltreLario”


Sarebbero fondate le affermazioni del Sindaco, rilasciate recentemente in TV, oppure servirebbero solo a confondere le acque?


Il Sindaco di Bellagio dovrebbe chiarire se il progetto di rilancio turistico del Monte San Primo fosse cambiato, oppure se lui avesse voluto, per l'ennesima volta, soltanto confondere le idee all'opinione pubblica. È quanto chiediamo, come Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" (ora formato da ben 35 associazioni civiche), dopo avere ascoltato le affermazioni del Sindaco di Bellagio a proposito del progetto "OltreLario", rilasciate nel corso di alcune trasmissioni televisive, andate in onda, recentemente, su La7 e Mediaset. In tali occasioni il Sindaco ha affermato, ad esempio, che <<... erroneamente, nell'ambito dei cinque milioni di euro di finanziamento, il famoso progetto di riqualificazione del San Primo viene presentato dagli ambientalisti come un programma per la realizzazione di nuovi impianti sciistici, mentre non c'è nessun nuovo impianto ... questi signori, che si autoproclamano difensori esclusivi dell'ambientalismo, penso che non abbiano alcun argomento ...>>. E ancora, indicando la cosiddetta pista da sci "Baby Pianone", che <<... noi vogliamo mantenere solo questa piccola area, poco più che una pista del ghiaccio per bambini ... non c'è nessun pericolo per la natura ...>>. E ancora, facendo riferimento ai cinque milioni totali di finanziamento del progetto con soldi pubblici, che <<... solo un milione di euro è destinato al "capitolo" sci ...>>. E ancora, che <<... il nostro progetto è dismettere circa tre chilometri di piste e tenerne solo circa trecento metri, ovvero il tracciato della pista "Baby" ...>>. Il Sindaco ha anche aggiunto che <<... i cannoni sparaneve, citati nel progetto, sono solo due e serviranno la pista "Baby" ... se farà troppo caldo, li sposteremo ad una quota più alta in un'altra stazione sciistica ...>>. E, inoltre, che <<... due milioni sono destinati al recuper0 della ex Colonia Bonomelli ... il terzo milione è destinato a ristrutturare l’Alpe del Borgo, un alpeggio che serve ad avere un minimo di redditività per i gestori e anche a mantenere le mucche al pascolo presso il San Primo ... il quarto milione serve a realizzare un invaso artificiale, da utilizzare per raccogliere l’acqua nei periodi di siccità e in caso di incendio boschivo ...>>. E, inoltre, che <<... abbiamo anche l'alimentazione delle linee elettriche e dall'acquedotto ... quindi, non abbiamo nessun investimento milionario sugli impianti di risalita ...>>. E, inoltre, che <<... l'ultimo milione serve a dismettere il novanta per cento degli ex impianti di risalita e a convertire lo skilift della pista "Baby" in tapis roulant ...>>. E, infine, che <<... ma, la verità è che noi intraprendiamo questa iniziativa anche per creare delle occasioni per i nostri ragazzi di fare sport ... noi qui abbiamo la canottieri, il campo di calcio e le piste da sci ... noi non facciamo un bilancio economico della redditività dell'impianto con i turisti ... noi facciamo la redditività sui nostri ragazzi ...>>. 


Tutto ciò cambierebbe, in parte, le carte in tavola rispetto al progetto di fattibilità, approvato nel 2022 dallo stesso Comune di Bellagio e dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano. Non capiamo se il cambio di programma, citato dal Sindaco, sia dovuto ad un’effettiva modifica del progetto, di cui, però, non abbiamo contezza tra gli atti approvati dai due Enti pubblici. Oppure, se le sue parole in televisione siano servite solo a confondere gli ascoltatori, minimizzando la portata del progetto.


Quello approvato nel 2022 è un piano di fattibilità per il "rilancio turistico", che vorrebbe trasformare la località San Primo in una sorta di "luna park" montano, puntando, soprattutto, su nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale: quattro tapis roulant, cannoni sparaneve, invaso artificiale. I nuovi impianti sarebbero posti ad un'altitudine di circa 1.200 m, dove si prevede che nevicherà sempre meno ed in modo sempre più frammentario. Lo affermano in modo inequivocabile gli studi scientifici dei climatologi, degli scienziati e dei ricercatori. A questo proposito, ricordiamo che gli stessi climatologi sconsigliano fortemente di investire in nuovi impianti sciistici al di sotto dei duemila metri, anche con innevamento artificiale, che ha comunque bisogno di acqua, di freddo e di energia: tutti elementi non scontati. Inoltre, ricordiamo che, perfino secondo la Banca d'Italia, l’innevamento artificiale non appare in grado di sostenere la domanda turistica, legata agli sport invernali, perciò risultano necessari la diversificazione dell’offerta ricettiva ed il ripensamento delle strategie di adattamento, basate sull’innevamento artificiale. Tornando al progetto "OltreLario", come se non bastassero i nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale, sarebbero previsti anche altri interventi impattanti per l’ambiente montano: piste di tubing" in plastica, cabine elettriche, nuovi parcheggi, ecc..


Ora, secondo le parole del Sindaco, il progetto per l'ex stazione sciistica verrebbe, in parte, ridimensionato, includendo anche la "dismissione" dei vecchi impianti di risalita, di cui però non c'è traccia nella "Relazione tecnica illustrativa", finora approvata formalmente dai due Enti pubblici. Ma, che cosa significa esattamente per il Sindaco la parola "dismissione"? I vecchi skilift sono, di fatto, ormai dismessi da anni, come dimostra la ruggine che si è accumulata nel corso del tempo sulla parte metallica delle infrastrutture, dopo gli ultimi fallimentari tentativi di riportare in auge l'ex stazione sciistica. Dato che le parole sono importanti, noi chiediamo, a questo proposito, sia di smantellare gli impianti di risalita per lo sci da discesa e per il bike downhill sia di ripristinare l’ambiente naturale con interventi di bonifica e di rinaturalizzazione (con priorità alle specie vegetali di origine locale). E chiediamo di restituire le aree riqualificate ad una base agro-silvo-pastorale di piccole imprese, altamente integrate sia con le attività turistico-ricettive sia con le associazioni del territorio. Tornando alle parole del Sindaco, si sposterebbe il resto degli interventi sul recupero degli edifici, situati all’Alpe Borgo, che però erano già stati ristrutturati circa dieci anni fa, utilizzando i fondi messi a disposizione dall'Unione Europea. E si farebbe leva su un presunto aspetto "sociale", di cui, anche in questo caso, non c'è traccia nel progetto "OltreLario". Ma, se si vuole davvero pensare al bene delle future generazioni, non si può continuare a consumare irragionevolmente un bene primario non riproducibile, quali sono risorse naturali.


Aspettiamo, ora, di ricevere i dovuti chiarimenti da parte di chi (il Sindaco) non ha saputo nemmeno trattenersi dal giudicare con arroganza e disprezzo le nostre osservazioni e proposte alternative, utilizzando in televisione epiteti irripetibili ed offensivi, sui quali hanno ironizzato, persino, il conduttore e gli ospiti presenti in studio.  


Nel frattempo, noi, forti delle nostre convinzioni, andremo avanti con le azioni di informazione, sensibilizzazione e protesta contro il progetto ufficiale che conosciamo, ovvero quello approvato formalmente dal Comune di Bellagio e dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano. 


I link ai video delle trasmissioni televisive sono disponibili nella pagina dedicata del nostro sito Web: "Homepage > Dicono di noi > Rassegna video nazionale".

Il link alla "Relazione tecnica illustrativa" è disponibile nella pagina dedicata del nostro sito Web: "Homepage > Documenti > OltreLario".

Il link alla pagina dedicata al fact checking del nostro sito Web: "Homepage > Documenti > OltreLario > Fact checking".

L'immagine in anteprima è a cura di La7.