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Progetto “OltreLario”: Le strategie di marketing politico poggiano su un’operazione di “greenwashing”
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Progetto “OltreLario”: Le strategie di marketing politico poggiano su un’operazione di “greenwashing”


đź“° Nelle ultime settimane lo spazio mediatico è stato occupato da alcune dichiarazioni del Sindaco di Bellagio, che hanno lo scopo di descrivere come sostenibili e, anzi, addirittura virtuose le azioni di intervento del progetto di rilancio turistico "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell'outdoor", che prevedono la realizzazione di nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale al San Primo.


✔️ A questo punto, crediamo sia utile per l'opinione pubblica divulgare i risultati dell'attivitĂ  di "fact-checking", cioè di verifica dei fatti e delle fonti, che abbiamo svolto allo scopo di accertare, nei limiti del possibile, le informazioni e i dati citati nelle recenti affermazioni, espresse dai promotori del suddetto progetto, e, di conseguenza, nelle corrispondenti notizie diffuse dai mezzi di comunicazione.


🗣️ Prendiamo, ad esempio, le ultime dichiarazioni del Sindaco di Bellagio, rilasciate nel corso di un breve servizio, andato in onda durante una delle ultime edizioni del notiziario Tg3.


đź’¬ Â«... l'intervento riguarda, anzitutto, la dismissione di oltre il novanta per cento delle piste esistenti e la semplice conversione di una in tapis roulant ...». (Angelo Barindelli, Sindaco di Bellagio, Intervista al Tg3 del 3 Gennaio 2024, edizione delle ore 19)


🔎 Di seguito il nostro commento:


Abbiamo preso atto che:


- con Verbale della Giunta Esecutiva n° 98 del 19.05.2022, la ComunitĂ  Montana del Triangolo Lariano ha promosso l’"Accordo di Rilancio Economico Sociale e Territoriale" (di seguito â€śAccordo AREST”), finalizzato alla realizzazione del progetto denominato "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell’outdoor";


- con DGR n° 6563 del 30.06.2022, Regione Lombardia ha aderito all’"Accordo AREST"  in parola, stabilendo che il cofinanziamento regionale per la realizzazione degli interventi pubblici, previsti nel progetto, è pari a euro 1.030.000, inteso quale importo massimo di contributo concedibile, la cui copertura è garantita dalle risorse a valere sul capitolo di spesa 14.01.203.14677 “Contributi alle amministrazioni locali per l’attrattivitĂ  e la competitivitĂ  dei territori e delle imprese – Accordi AREST”;


- con DGC n.81 del 30.05.2022, il Comune di Bellagio ha aderito all’"Accordo AREST", promosso dalla ComunitĂ  Montana del Triangolo Lariano;


- con verbale n°59 del Consiglio di Amministrazione, in data 19.05.2022 il GAL – Lago di Como ha aderito all’"Accordo AREST", promosso dalla ComunitĂ  Montana del Triangolo Lariano;


- il Comitato per l’"Accordo AREST", come determinato con procedura scritta in data 21.10.2022, ha validato l’ipotesi di "Accordo AREST", predisposta dalla Segreteria Tecnica, e i relativi allegati, che ne costituiscono parte integrante e sostanziale;


- l’ipotesi del presente "Accordo AREST" ed i relativi allegati sono stati approvati da ciascuna delle parti con i seguenti atti:

➢ Comunità Montana del Triangolo Lariano: Deliberazione di Giunta Esecutiva n. 259 del 02/11/2022;

➢ Regione Lombardia: DGR n. 7284 del 07/11/2022;

➢ Comune di Bellagio: Deliberazione di Giunta Comunale n. 159 del 10/11/2022;

➢ Lago di Como GAL scarl: Verbale Consiglio di Amministrazione n. 62 del 25/10/2022.


- costituiscono parte integrante e sostanziale del suddetto "Accordo AREST" alcuni documenti allegati, tra cui:

➢ "Relazione tecnica illustrativa", redatta dal Ing. Tomaso Invernizzi in data Settembre 2022 (Rif.: "Progetto di fattibilità tecnica ed economica", "726_PFTE-AREST");

➢ "Stima dei lavori", redatta dal Ing. Tomaso Invernizzi in data Settembre 2022 (Rif.: "Progetto di fattibilità tecnica ed economica", "726_PFTE-AREST").


- la Comunità Montana del Triangolo Lariano si è impegnata a contribuire alla copertura finanziaria degli interventi pubblici per una somma pari a euro 1.030.000;


- la Regione Lombardia si è impegnata a concorrere alle spese di realizzazione degli interventi con l’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore della Comunità Montana del Triangolo Lariano pari a euro 1.030.000.


Riassumendo, Regione Lombardia e Comunità Montana del Triangolo Lariano si sono impegnate a finanziare con circa due milioni di euro gli interventi pubblici, previsti dall’"Accordo AREST", un programma regionale di rilancio economico, che sostiene interventi pubblico-privati per favorire il rilancio dell’attrattività e della competitività dei territori e delle imprese.


L'"Accordo AREST" Ă¨ accompagnato da un piano economico-finanziario, che ripartisce così le spese inerenti alle azioni di intervento per il rilancio del comprensorio sciistico del Monte San Primo, descritte nel "Progetto di fattibilitĂ  tecnica ed economica", redatto dall’Ing. Tomaso Invernizzi:


- circa 442 mila euro per l'acquisto e la posa in opera di quattro tapis roulant per il trasporto sulle piste da sci ("Tapis Borgo 1", "Tapis Borgo 2", "Tapis Pianone", "Tapis Bob"); 


- circa 538 mila euro per la realizzazione di un impianto di innevamento artificiale con annesso bacino di accumulo;


- circa 92 mila euro per la realizzazione di opere di regimazione idraulica;


- circa 111 mila euro per la riqualificazione delle piste da sci ("Baby Pianone", "Baby Park", "Pista Bob", "Pista del Borgo");


- circa 120 mila euro per la fornitura e la posa in opera di giochi estivi: 2 piste di "tubing", pista biglie, attrezzature ludiche (altalene, scivoli, dondolo, ecc.);


- circa 75 mila euro per la realizzazione di nuovi parcheggi;


- circa 30 mila euro per la sistemazione sentieristica;


- circa 60 mila euro per promozione e comunicazione;


- circa 590 mila euro per spese tecniche, collaudi, indagini e relazioni geologiche, IVA sui lavori.


Nel complesso, si tratta di 2 milioni e 60 mila euro, a cui vanno aggiunti altri 3 milioni di euro, stanziati dal Ministero dell’Interno, sempre per il rilancio del comprensorio sciistico del Monte San Primo. E i soldi, in questo caso, sono stati assegnati senza neanche un progetto, sulla base della sola fiducia.


Ora, secondo le dichiarazioni del Sindaco di Bellagio, il progetto "OltreLario" verrebbe, in parte, ridimensionato, includendo anche la «dismissione di oltre il novanta per cento delle piste esistenti», di cui però non c'è traccia nella "Relazione tecnica illustrativa". Invece, nella "Stima dei lavori" si prevedono (nell'ambito della voce di spesa inerente alla riqualificazione delle piste da sci): la rimozione completa della sciovia a fune alta "Pianone" (pali e stazioni di partenza e arrivo) e la rimozione parziale della sciovia a fune alta "Terrabiotta" (stazione di partenza e primo sostegno), non funzionante dall'anno 1998 per scadenza di vita tecnica. Non è affatto contemplata la rimozione della sciovia a fune alta "Forcella", non funzionante dall'anno 2016 per mancanza di revisione generale ed utilizzata negli ultimi anni sia per lo sci da discesa (due piste rosse e una pista nera) sia per il bike-downhill.


Giusto per dare le proporzioni, se si volesse scorporare la voce di spesa inerente alla rimozione dei vecchi skilift (25 mila euro) da tutto il capitolo di spesa relativo ai nuovi "impianti" per lo sci da discesa (circa 1 milione e 700 mila euro), la Â«dismissione» dei vecchi impianti ammonterebbe ad un misero 1,21% (su un totale di 2 milioni e 60 mila euro).


Ma, che cosa significa esattamente per il Sindaco di Bellagio l'espressione «dismissione ... delle piste esistenti»? I vecchi skilift (e le piste da sci servite dalle sciovie) sono, di fatto, ormai dismessi da anni, poichè caduti in disuso dopo gli ultimi fallimentari tentativi di riportare in auge l'ex stazione sciistica (poca neve, alte temperature e bilanci in rosso), a prescindere dalla scadenza di vita tecnica o dalla mancata revisione degli impianti. Lo dimostra inequivocabilmente lo stato generale di abbandono in cui versano le infrastrutture, a partire dalla ruggine, che si è visibilmente accumulata nel corso del tempo sulla parte metallica degli impianti, dei mezzi e delle attrezzature. Invece, il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" chiede sia di smantellare completamente gli impianti di risalita per lo sci da discesa e per il bike downhill (sciovie a fune alta: "Pianone", "Terrabiotta" e "Forcella") sia di ripristinare l’ambiente naturale con interventi di bonifica e di rinaturalizzazione, dando prioritĂ  alle specie vegetali di origine locale (come raccomandato, a livello internazionale, dalla Convenzione delle Alpi). E chiede di restituire le aree riqualificate ad una base agro-silvo-pastorale di piccole imprese, altamente integrate sia con le attivitĂ  turistico-ricettive sia con le associazioni del territorio.


đź’¬ Â«... noi siamo perfettamente consapevoli che siamo in una fase di cambiamento climatico e quella piccola parte di innevamento artificiale della pista "Baby" assomiglia al riscaldamento artificiale di un palazzetto dello sport o di una piscina ...». (Angelo Barindelli, Sindaco di Bellagio, Intervista al Tg3 del 3 Gennaio 2024, edizione delle ore 19)


🔎 Di seguito il nostro commento:


Premettiamo che l'innevamento artificiale non è affatto una pratica sostenibile di adattamento ai cambiamenti climatici, poichè comporterebbe massicci consumi di acqua, energia e suolo in un territorio di grande pregio naturale e culturale, qual è il Monte San Primo. Un territorio che, a causa della natura prevalentemente carsica, risulta oltretutto caratterizzato da un'elevata criticitĂ  dal punto di vista idrogeologico. Si tratterebbe di un vero e proprio accanimento terapeutico verso un patrimonio eccezionale, che non ha certo bisogno di nuovi impianti sciistici per richiamare l’attenzione dei turisti, perchĂ© lo fa giĂ  di suo con la propria suggestiva bellezza. 


Trovare l’acqua per produrre la neve artificiale, potrebbe non essere un grande problema nei territori ricchi di risorse idriche. Ma, nelle zone caratterizzate dalla scarsità di acqua, come l'area di progetto del Monte San Primo (Alpe del Borgo), si rischierebbero gravi conseguenze sulle riserve idriche a disposizione della popolazione che vive a valle, specialmente nei periodi di prolungata siccità, come quello che si è verificato nel 2022. A questo proposito, evidenziamo che nell'estate del 2022 era dovuta intervenire, addirittura, la Protezione Civile per dissetare con le autobotti i capi di bestiame, che pascolavano negli alpeggi del Triangolo Lariano (Sormano, Caglio e Rezzago).


Ricordiamo che l'Alpe del Borgo è caratterizzata storicamente dalla scarsitĂ  di acqua (a dispetto delle numerose sorgenti, presenti lungo le pendici del Monte San Primo), a cui nel passato si suppliva abbastanza efficacemente, ricorrendo alle pozze di abbeverata per gli animali da pascolo, chiamate "bolle". Si tratta di piccoli bacini, alcuni dei quali esistono tuttora, che erano ottenuti perlopiĂą scavando un poco il terreno, a partire da avvallamenti naturali, allargandoli e riportando il terriccio ad argine, ed immettendo, quindi, acqua piovana: tali laghetti erano ubicati in modo da favorire lo scivolamento delle acque dai terreni circostanti. Le "bolle" non erano particolarmente profonde, ma erano di discreta estensione, e la loro costruzione e manutenzione richiedevano ingenti sforzi, da parte dei contadini e degli allevatori di montagna. Il problema principale consisteva nell’impermeabilizzazione del fondo, che si otteneva compattando uno spesso strato di terra, mista ad argilla e fogliame di faggio, in grado di costituire una barriera efficace per trattenere l’acqua. Il fondo naturale delle "bolle" richiedeva una manutenzione costante, ma consentiva l'insediamento di numerose specie vegetali e animali, garantendone la qualitĂ  delle acque e aumentando, al contempo, la ricchezza di biodiversitĂ  del territorio. 


Inoltre, ricordiamo che sotto al Pian del Tivano (ai piedi di uno dei versanti del San Primo) si sviluppa uno dei maggiori sistemi carsici d’Italia, caratterizzato da decine di cavità con uno sviluppo complessivo di oltre 80 km e con notevoli profondità. Una di queste cavità si apre, proprio, poco al di sotto della vetta del San Primo, sul versante di Bellagio.


Infine, ricordiamo che dalle pendici del gruppo montuoso del San Primo si originano le principali sorgenti, che alimentano il reticolo idrografico della Piana d’Erba. Ad esempio, nei pressi del Piano Rancio (a circa 944 m s.l.m.) nasce il fiume Lambro, che rappresenta il principale immissario del Lago di Pusiano, nonchè il principale fiume del Triangolo Lariano e della Brianza.


Secondo le ultime stime di Legambiente (report "Nevediversa" 2023), il costo della produzione di neve artificiale sta lievitando sempre di piĂą, passando dai 2 euro circa a metro cubo del 2021-2022, ai 3-7 euro al metro cubo nella stagione 2022-2023. Come punto di riferimento per le cifre indicate nel dossier, sono stati utilizzati alcuni studi internazionali, che forniscono delle stime d'insieme, non essendo disponibili delle indagini complete su scala nazionale.


Ma, più che ai numeri suddetti, dovremmo guardare a quanto sta aumentando la richiesta di acqua (e di energia) per produrre la neve artificiale. Questa richiesta aumenta di anno in anno, perché i giorni buoni per produrre neve sono sempre di meno (i cosiddetti "giorni-neve", in cui la temperatura rimane costantemente sotto i meno due gradi) ed è necessaria sempre più acqua da "sparare" con i "cannoni" in brevi periodi. Di qui, l'esigenza di realizzare in quota i bacini artificiali di accumulo. Pertanto, è solo un pretesto affermare che i bacini di innevamento artificiale servono anche per spegnere gli eventuali incendi boschivi (vedere le altre dichiarazioni del Sindaco di Bellagio).


Come sostiene il Centro italiano per la riqualificazione fluviale (Cirf), gli invasi per l’innevamento artificiale rappresentano un esempio di approccio insostenibile all'uso dell'acqua nel contesto dei cambiamenti climatici, nonchè una causa diffusa di consumo di suolo e di alterazione delle portate dei corpi idrici. I bacini artificiali sono, sostanzialmente, interventi monofunzionali, come mostra la realtà degli invasi esistenti, perché i diversi obiettivi a cui possono teoricamente contribuire sono tra loro conflittuali e, nella pratica, si possono raggiungere solo molto parzialmente. Il luogo migliore dove stoccare l’acqua è la falda acquifera, la cui ricarica controllata determina un ampio ventaglio di benefici, oltre a quello dello stoccaggio. Per ricaricare la falda sono, inoltre, necessari interventi molto meno impattanti e costosi.

Inoltre, la realizzazione di nuovi impianti sciistici comporterebbe un massiccio afflusso di turisti, con conseguente aumento del traffico veicolare e delle acque reflue civili (la località San Primo non è attualmente servita dalla fognatura pubblica, come dichiarato formalmente dal Comune di Bellagio). Tutto ciò, insieme ad un altrettanto prevedibile incremento dell’abbandono di rifiuti (purtroppo, praticamente "fisiologico" con un aumento delle presenze), andrebbe sicuramente ad impattare sulla qualità delle acque sotterranee (delle quali si conosce ancora poco, ma alcuni test di tracciamento hanno evidenziato che la maggior parte delle acque del territorio del San Primo confluiscono a Nesso, presso le sorgenti a lago).


E' un ragionamento miope e anacronistico prevedere di investire le risorse pubbliche in nuovi impianti, che sarebbero posti ad un'altitudine di circa 1.200 m, dove si prevede che nevicherà sempre meno ed in modo sempre più frammentario. Lo affermano in modo inequivocabile gli studi scientifici dei climatologi, degli scienziati e dei ricercatori (ad esempio, lo studio del 2021 dell'EURAC di Bolzano). A questo proposito, ricordiamo che gli stessi climatologi sconsigliano fortemente di investire in nuovi impianti sciistici al di sotto dei duemila metri, anche con innevamento artificiale, che ha comunque bisogno di acqua, di freddo e di energia: tutti elementi non scontati. Inoltre, ricordiamo che, perfino secondo la Banca d'Italia, l’innevamento artificiale non appare in grado di sostenere la domanda turistica, legata agli sport invernali, perciò risultano necessari la diversificazione dell’offerta ricettiva ed il ripensamento delle strategie di adattamento, basate sull’innevamento artificiale.


Dal punto di vista del turismo sportivo, sarebbe meglio investire i fondi pubblici sullo sci-alpinismo, da praticare quando nevica in inverno, e sull'escursionismo, da praticare in tutte le stagioni, con le ciaspole quando nevica. Giusto per dare le proporzioni, sarebbe di soli 30 mila euro l’investimento pubblico previsto dal progetto "OltreLario" per la manutenzione dei sentieri escursionistici. Su un totale di due milioni di euro di fondi pubblici, si tratterebbe di un misero 1,46%.


Il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" chiede, invece, di utilizzare i fondi pubblici, o almeno parte di essi, per interventi di salvaguardia della naturalità dei luoghi e per agevolare una fruizione dolce della montagna. Propone, inoltre, di promuovere progetti paesaggistici che conservino l’ambiente montano in modo davvero sostenibile.

In conclusione, il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" fa appello al buon senso dei promotori del progetto "OltreLario", affinchè rinuncino alle operazioni di demagogia e di "greenwashing" a breve termine, e affinchè si adoperino per costruire una ComunitĂ  piĂą sostenibile insieme alle Associazioni civiche ed ai cittadini, con la consapevolezza che le risorse naturali rappresentano un preziosissimo bene primario non riproducibile, che non può continuare ad essere consumato dissennatamente. 



Articoli e pagine di approfondimento:

âś… Esortiamo il Sindaco di Bellagio a chiarire le eventuali modifiche al progetto “OltreLario”:
👇

https://bellagiosanprimo.com/2023/12/08/esortiamo-il-sindaco-di-bellagio-a-chiarire-le-eventuali-modifiche-al-progetto-oltrelario/

 âś… Progetto "OltreLario", i media alla prova del fact checking: 

👇

https://bellagiosanprimo.com/fact-checking/


âś… Progetto "OltreLario", fact checking in breve: 

👇

https://bellagiosanprimo.com/fact-checking-in-breve/


âś… SostenibilitĂ  dell'innevamento artificiale e sui cambiamenti climatici:

👇

https://bellagiosanprimo.com/dicono-della-montagna/


âś… Le proposte alternative del Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo"

👇

https://bellagiosanprimo.com/proposte/



Fonti:


âś… Notiziario Tg3 del 3 Gennaio 2024, edizione delle ore 19: 

👇

https://bellagiosanprimo.com/rassegna-video-nazionale/


âś… Deliberazione della Giunta del Comune di Bellagio n. 159 del 10/11/2022 - Approvazione schema AREST:

👇

https://bellagiosanprimo.com/oltrelario-e-gli-atti/


✅ Contributo del Ministero dell’Interno al comune di Bellagio (CO) per la riqualificazione del compendio del Monte San Primo:

👇

https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-09-02-2022-bellagio.pdf


âś… Pubblicazione Bankitalia: "Turismo invernale e cambiamento climatico":

👇

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2022-0743/index.html


âś… Dati di misura d'innevamento in Alto Adige e sulle Alpi

👇

https://www.eurac.edu/it/dossiers/dossier-neve-alto-adige-alpi


âś… Report Legambiente "Nevediversa" 2023:

https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/nevediversa-2023-i-dati-del-nuovo-report/


✅ Comunicato stampa CIRF. Siccità, perché costruire nuovi invasi non può essere la soluzione:

https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/nevediversa-2023-i-dati-del-nuovo-report/


âś… Video della Federazione Speleologica Lombarda per celebrare 20 anni di esplorazioni speleologiche al Pian del Tivano:

https://www.scintilena.com/20-anni-di-esplorazioni-speleologiche-a-pian-del-tivano-ricordate-dagli-speleologi-con-un-video-su-youtube/05/04/



L'immagine in anteprima è a cura di RAI3.